IL VIALE DELLE GIUSTE – Biografia Saamiya Yusuf Omar (1991 – 2012)

Saamiya Yusuf Omar nasce il 25 marzo del 1991 da una famiglia povera di Mogadiscio, in Somalia. Manifesta fin da giovanissima la passione per lo sport, in particolare per la corsa, ma questo suo interesse le creerà dei problemi a causa della società patriarcale in cui vive, dove non è visto di buono occhio che una donna primeggi. Ha solo diciassette anni quando gareggia ai Campionati africani di atletica leggera correndo i cento metri e alle Olimpiadi di Pechino del 2008 nella gara dei duecento metri: qui ottiene l’ultimo tempo di tutte le batterie, ma è anche questo a farla notare. La società rigida in cui vive vieta lo sport alle donne e Samia diventa famosa: è un punto di riferimento per tutte le ragazze che si vedono cancellare i propri sogni. Il suo segno è correre. Ritiene che in Europa un’atleta abbia molte più chance e ha ragione. Per portare avanti il suo grande desiderio, Saamiya parte dal Corno d’Africa, giunge ad Addis Abeba e da lì attraversa il Sudan e il deserto per arrivare in Libia e quindi al mare. Vuole andare in Italia e cercare un allenatore che la prepari alle Olimpiadi di Londra. È l’aprile del 2012: Saamiya s’imbarca su una carretta del mare, con altri migranti, diretta a Lampedusa, ma non toccherà mai le coste italiane. Perde la vita nel Mediterraneo durante il naufragio dell’imbarcazione. La sua biografia è stata raccontata nel libro Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella. Della storia di Saamiya colpisce la determinazione con cui ha lottato. Oggi Saamiya Yusuf Omar è un simbolo per le migranti che affrontano quel viaggio terribile. Con la forza della disperazione, l’attaccamento alla vita e la voglia di credere in un futuro migliore, attraversano un calvario di estorsioni di denaro, violenze, abusi sessuali, sfruttamento e svuotamento totale della propria identità. Che il mare sia loro lieve e la nostra memoria non ne disperda il coraggio e la volontà.